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Chi siamo?

Manteniamo le promesse

Siamo studenti e studentesse, stagisti, commessi, ricercatori e operaie, ovviamente precari e precarie. Ci avete formato anni per mettere a valore le nostre conoscenze. Provate a disciplinarci dentro programmi scolastici fissi e crediti alienanti. Ci fate lavorare per un panino e una mezza bottiglietta d’acqua all’ora, senza uno straccio di diritto, né il buono pasto, né la pausa per pisciare. Metà del nostro stipendio se ne va in affitto, un viaggio in treno vale una nostra giornata di lavoro.
Mentre nelle vostri centri città scintillanti, dentro le vostre vetrine tutto luccica e splende, così bello, così falso, come i vostri sorrisi e le vostre cravatte. Tutto luccica, e siamo noi che lo lucidiamo, per voi.
Ma sappiamo che siete i borghesi di sempre, gaudenti e cretini: ci avete dato le stesse armi che vi uccideranno, e non ve ne siete accorti.
Abbiamo la conoscenza, quella appresa sui libri di notte, per non cadere nelle vostre trappole. Abbiamo la rabbia per spazzarvi via, non ci vorrà un giorno e nemmeno una sola barricata. Ci vorrà una rivoluzione di materia e di coscienza, ma ci arriveremo. Parola di precari.

Noi

Sommario
1. Dalle scuole, all’università, a tutta la società di T.
2. L’ira di una generazione senza futuro di Feder36&bzK
3. Lasciare a loro paura e confusione di bzK
4. Danneggiamento e resistenza? Solo Resistenza! di PaRTiZan
5. Il fuoco è strano di R.
6. Dopo il 14 dicembre. Impressioni dalle facoltà occupate di Jacopo F.

Solidarietà alle ragazze ai ragazzi assaliti a piazza del Popolo il 14 dicembre 2010 da una turba di scherani al soldo di quei mascalzoni che son soliti riunirsi nei più rinomati porcili d’Italia.

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Invitiamo tutte e tutti a stamparlo, se vi aggrada, e distribuirlo laddove vi troviate

“lotta di classe d’amore, presto prima che
sia troppo tardi, troppo per ricordare che
l’amor mio non muore”